La foto in bianco e nero ritrae appunto un "orto di guerra" realizzato durante la seconda guerra mondiale a piazza Venezia a Roma. Poi, lo scorso 1 Agosto, il mio food-ologo preferito, Mark Bittman, nel suo blog Bitten, parlando dell'orto impiantato davanti il palazzo comunale della città di San Francisco (USA), mi ha fatto conoscere i "Victory Gardens".
L'immagine a colori riporta un poster USA stampato durante la seconda guerra mondiale che invita a impiantare victory garden per "dar da mangiare alla patria".
E allora? Direte voi. Ebbene, ..., anch'io ho un "orto di guerra". Il mio è nato dalle seguenti esigenze distinte:
- poter disporre di un quantitativo di verdure decoroso senza per questo dover accendere un altro mutuo ipotecario oltre a quello già acceso per acquistare l'abitazione dove vivo;
- risentire i profumi che credevo spariti per sempre come quello del pomodoro maturo e del basilico appena colto;
- riprovare i sapori oramai demodé di melanzane piccantelle e amarognole e broccoletti pungenti.
1 commento:
Anche un terrazzo può dare una bella soddisfazione. Le piante di zucca coltivate in secchi riciclati sono molto belle, anche se un pò invadenti, e garantiscono fiori per il fritto per mesi.
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