giovedì 7 agosto 2008

Gli orti di guerra

Mi rendo conto che l'argomento non è dei più divertenti ma nell'ultima settimana ho sentito spesso parlare di orti di guerra e ho deciso di documentarmi. Un mio collega ha tirato fuori l'argomento chiedendomi un consiglio su come trasformare il suo piccolo giardinetto in un "orto di guerra". Secondo lui ci troviamo in una situazione analoga a quella che ha fatto nascere gli "orti di guerra" in italia durante la seconda guerra mondiale.
La foto in bianco e nero ritrae appunto un "orto di guerra" realizzato durante la seconda guerra mondiale a piazza Venezia a Roma. Poi, lo scorso 1 Agosto, il mio food-ologo preferito, Mark Bittman, nel suo blog Bitten, parlando dell'orto impiantato davanti il palazzo comunale della città di San Francisco (USA), mi ha fatto conoscere i "Victory Gardens".


L'immagine a colori riporta un poster USA stampato durante la seconda guerra mondiale che invita a impiantare victory garden per "dar da mangiare alla patria".
E allora? Direte voi. Ebbene, ..., anch'io ho un "orto di guerra". Il mio è nato dalle seguenti esigenze distinte:
  • poter disporre di un quantitativo di verdure decoroso senza per questo dover accendere un altro mutuo ipotecario oltre a quello già acceso per acquistare l'abitazione dove vivo;
  • risentire i profumi che credevo spariti per sempre come quello del pomodoro maturo e del basilico appena colto;
  • riprovare i sapori oramai demodé di melanzane piccantelle e amarognole e broccoletti pungenti.

1 commento:

Lucio ha detto...

Anche un terrazzo può dare una bella soddisfazione. Le piante di zucca coltivate in secchi riciclati sono molto belle, anche se un pò invadenti, e garantiscono fiori per il fritto per mesi.