lunedì 17 novembre 2008

Sono felice come... un verme!

Ieri ho partecipato al bazar benefico del gruppo dei Cattolici Giapponesi a Roma e ho incontrato il mio amico Paolo, scultore e orticultore molto raffinato. Paolo ha un bel terreno con un ampio orto nel quale coltiva diverse varietà di vegetali Giapponesi ed Europei da foglia e da tubero. All'ingresso dell'orto ha due piccoli cumuli dove vanno a finire gli scarti vegetali della cucina e le verdure e i frutti o troppo maturi o troppo bacati per essere consumati. In questi cumuli vive una colonia di vermetti operosi da più di vent'anni. Paolo mi ha raccontato che venti o trenta anni fa erano abbastanza famosi tra gli orticultori e che poi si è persa l'usanza.



In effetti, io ho fatto un po' di ricerche nella rete sul tema in lingua italiana e, al più, sono arrivato a siti che trattano di humus prodotto da lombrichi ma poco o niente c'è sull'uso casalingo dei vermi e su come reperire gli animaletti. Poche, ma ben scritte e documentate notizie le ho trovate qui e qui. Tra i tanti servizi che offrono, sembra che questi gentiluomini possono vendere dei Red Wriggler. E, per ultimo ma non il peggiore, in questo sito di e-commerce per gli appassionati della pesca si può acquistare, nella sezione esche vive e sotto le mentite spoglie di lombrichi "California" da pastura , un mezzo chiletto di vermotti Red Wriggler a 7.92 € più spese di spedizione. D'altra parte, se si fa una ricerca in lingua inglese vengono fuori migliaia di link qualificati sull'argomento :(. Mannaggia all'americani ...
Tornando al mio amico Paolo, giorni fa ha fatto l'errore di chiedermi che cosa avrei gradito ricevere dal suo orto e io ho subito approfittato chiedendogli di avere un po' dei suoi vermetti.
Così, ieri, quando ci siamo incontrati, me li ha portati. Si tratta di un secchiello in plastica da mezzo chilo di yogurt pieno zeppo di Rossi californiani.
Per il momento, io li ho messi in un secchio di plastica sopra un fondo di carta di quotidiano strappata a pezzetti e terriccio ben umido. Poi, ho ricoperto gli animaletti con un po' di scarti dell'orto: foglie di cavolo cappuccio mangiate dalla cavolaia, fettine di zucca attaccata dalle lumache senza guscio e così via.
Il prossimo fine settimana costruirò una abitazione più decorosa per i miei nuovi amici. Credo, se Dio vuole, che mi lancerò nella costruzione di una piccola palazzina a più piani.
Per il momento sono felice. Si, felice come ... un verme!.

2 commenti:

Sigrid ha detto...

si ma insomma, questo si chiama compostaggio, da 'noi', in campagna, si fa, cosi come si fa la differenziata, c'è il secchio in più per l'organico che finisce in fondo al giardino e poi di nuovo nell'orto... (ahh, noi cittadini snaturati ;-)) ps. non so però se la qualità del verme c'entri poi più di tanto :-)) ps2. cattolici giapponesi a roma?? sul serio??

Lucio ha detto...

Quale onore di averti come ospite. Si hai ragione è compostaggio anche questo. Però si tratta di vermicompostaggio. I vermetti sono particolari perché riescono a mangiare, quindi trasformare, fino a metà del loro peso al giorno. Perlatro, devo dirti che sono anche molto esigenti in quanto a cibo e condizioni ambientali (temperature, ph, acc.)e se non sono felici con te scappano via.
Ciao