mercoledì 10 settembre 2008

L'orto d'inverno parte prima: orto #1

Questo è il secondo anno che tento di ottenere un orto invernale. Non so perché l'orto viene sempre pensato/immaginato d'estate. Insomma, l'equazione orto = zucchine è da sempre data per buona senza cercarne una dimostrazione.
Invece, almeno qui nel centro Lazio dove vivo, l'orto di inverno può dare molte soddisfazioni.
Anche se il lotto di terra che circonda la casa è di 2000 mq circa, lo spazio dedicato all'orto è composto da 2 rettangoli di 5x4 m. Forse in un prossimo futuro la signora mi concederà un'altro rettangolo ma, per il momento, devo accontentarmi di quello che ho.


La preparazione comincia dall'orto #1 che quest'estate è stato dedicato alle cucurbitacee (Cocomeri, meloni francesini e retati e zucche). Mentre le zucche dovranno rimanere sul terreno fino a fine ottobre o fino agli inizi di Novembre, dopo aver raccolto i cocomeri (in realtà cocomero perché alla fine ho potuto raccogliere un solo cocomero) e i meloni ho estirpato le piante e le infestanti. Ho cosparso il tutto di stallatico pellettato e ho vangato leggermente e rastrellato per pareggiare tutto lo spazio disponibile.
Ho quindi acquistato delle piantine già formate di:
  • broccoletti all'olio (24);
  • rapette(24);
  • cavolo cappuccia verde(6);
  • cavolo cappuccia rosso(6);
  • broccoletto calabrese o siciliano(12);
Al tramonto ho provveduto a scavare dei solchetti di 5 cm di profondità lunghi 4 metri a una distanza di 40 cm l'uno dall'altro. Poi ho trapiantato le piantine dopo averle quasi anneghate per facilitare l'estrazione dai vasetti.
Le piantine le ho trapiantate a 35/40 cm l'una dall'altra.
Al termine, stanco ma soddisfatto ho cominciato a predisporre le armi di dissuasione contro gli uccelletti che tanto carinamente strappano, mangiano e calpestano le piantine appena trapiantate e contro le talpe che, nel loro girovagare sotterraneo, tranciano le radici delle piantine o le sommergono con la terra delle "porte" dei loro tunnel.
Per fare ciò, ho poi infilzato quà e là nel terreno dei pezzi di canna per sostenere delle bottiglie di plastica rivoltate a testa in giù. Dicono che il rumore delle bottiglie spaventi le timidissime talpe. Su altri spezzoni di canna ho legato delle buste di plastica di colore molto acceso in maniera che si muovano vistosamente con il vento.
Era oramai notte quando ho deciso di improvvisare uno spaventapasseri ma ce l'ho fatta.

Dopo una settimana posso dire che i mezzi di dissuasione di massa che ho adottato hanno sortito l'effetto desiderato e, delle 72 piantine trapiantate, solo 2 piantine sono state danneggiate probabilmente da uno degli ultimi, spero, tunnel di talpa.
Adesso dovrò provvedere al trattamento antiparassitario e anti muffe: acqua, rame e sapone.
Poi basterà concimare ogni 15 o venti giorni e attendere il raccolto.
Una parte del concime sarà prodotto da Geltrude & Co.

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